“Il punto di partenza sono i due romanzi di Carroll ma qui Alice è poco fiabesca e molto disincantata: accenti metropolitani e atmosfere underground definiscono, infatti, il carattere di un racconto differente, in cui i codici onirici diventano chiavi interpretative di inquietudini che affondano profondamente le radici nella quotidianità.
Ciò che ne risulta è un racconto visionario, provocatorio, rigoroso, che apre nella realtà crepe profonde, dalle quali emergono il non detto, il rimosso, la fragilità di un'esistenza legata alla consapevolezza critica dell'età adulta. I personaggi creati dallo scrittore inglese si trasformano, lasciando affiorare prepotentemente ciò che in origine era celato: la doppiezza rivelata spalanca le contraddizioni del mondo, per innescare un meccanismo di ossessiva interrogazione sullo statuto del reale. Alice è ormai una giovane donna che deve affrontare la problematicità del presente, il coniglio è una figura maschile rassicurante e inquietante al tempo stesso, mentre i fanti delle carte diventano soldati pronti a caricare, per delineare la complessità del vivere quotidiano.”
Loredana Rea, Seguendo il coniglio bianco, estr. testo critico mostra personale omonima in galleria Studio arte fuori centro, Roma 2014